Intorno ai Moschettieri sono stati pensati degli incontri di approfondimento, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino: alcuni docenti, attraverso specifiche lezioni all’interno degli spazi del Teatro Astra, coinvolgono registi, scenografi, costumisti, attori e tecnici che fanno parte del progetto de I Tre Moschettieri in 8 puntate e offrono la possibilità di brevi incursioni in palcoscenico per assistere all’allestimento delle puntate. Martedì 23 febbraio si è tenuta la lezione della prof.ssa Eva Marinai dal titolo “Dalla narrativa alla scena: un Trionfo per I Tre Moschettieri”, caratterizzata da un’introduzione sul feuilletton (in particolare sul rapporto tra narrazione e teatro) e poi da un incontro-intervista con Beppe Navello, per indagare il passaggio dalla scrittura drammaturgica di Aldo Trionfo per I Tre Moschettieri alla messa in scena, dal primo esperimento a oggi, al Teatro Astra. Due allieve del corso di Storia del teatro della prof.ssa Marinai hanno raccontato questo incontro:
Da una collaborazione tra la Fondazione TPE e l’Università di Torino è nata l’idea di partecipare ad una lezione-incontro tra la nostra docente di Storia del Teatro, Eva Marinai, e il direttore della Fondazione, Beppe Navello, in occasione della realizzazione de I tre Moschettieri. L’incontro al Teatro Astra, dal titolo “Dalla narrativa alla scena: un Trionfo per I tre moschettieri”, cui hanno partecipato circa sessanta studenti del corso di studi in Lettere, si è svolto durante la mattina del 23 febbraio con la testimonianza di Beppe Navello ed è proseguito fino al tardo pomeriggio con le prove di Gigi Proietti. Dopo un’introduzione in cui la docente, Prof.ssa Marinai, ci ha parlato del feuilletton e del rapporto tra narrazione e teatro, leggendoci alcuni passi tratti da alcune Note di regia di Aldo Trionfo (autore del testo drammatico tratto dal romanzo d’appendice) sul tema “diegetico-mimetico”, ci ha raggiunti il regista e direttore del Teatro Beppe Navello, per l’incontro-intervista sulla messa in scena dei Tre moschettieri. Stagione 1986/1987.
Si tratta della prima volta in cui Beppe Navello, allora direttore del Teatro Stabile dell’Aquila, oggi alla guida della Fondazione TPE (Teatro Piemonte Europa) con sede al Teatro Astra di Torino, decide di sperimentare lo spettacolo seriale attraverso la messa in scena del famoso romanzo d’appendice di Dumas, I Tre Moschettieri. Il successo è immediato, le dodici puntate infatti raggiungeranno il tutto esaurito.
“Un romanzo che ha segnato la mia giovinezza e che tutt’ora considero uno dei più grandi capolavori della storia della letteratura”, sono le parole d’esordio del nostro incontro con il regista, che a distanza di trent’anni decide di impegnarsi nuovamente nel progetto e nella messinscena del primo episodio dei Tre moschettieri (riadattato per il teatro da Aldo Trionfo), avvalendosi, per le successive puntate (su drammaturgia di Ettore Capriolo, Ghigo De Chiara, Aldo Nicolaj, Renato Nicolini), di una fiorente collaborazione di altri registi italiani di rilievo, alcuni di essi già collaboratori della versione anni Ottanta: Ugo Gregoretti, Gigi Proietti, all’epoca assieme a Maurizio Scaparro, Mario Missiroli e Attilio Corsini, mentre oggi con Piero Maccarinelli, Myriam Tanant, Andrea Baracco, Robert Talarczyk, Emiliano Bronzino, affiancati dal medesimo scenografo di allora: Luigi Perego.
Libertà, amicizia, coraggio e lealtà sono alcuni degli ingredienti principali di quest’avventura letteraria ornata da intrighi amorosi e da tradimenti, che sul palcoscenico prende vita in forma comico-musicale, di vaudeville, grazie alla trasposizione scenica dei drammaturghi sopracitati e alle note del compositore Germano Mazzocchetti.
Navello, regista del testo di Trionfo, evoca gli incontri con il grande artista genovese: “Ricordo benissimo quando andai a Genova da Aldo Trionfo. Lo avevo conosciuto anni prima durante la sua direzione al Teatro Stabile di Torino. Era l’estate del 1986 e gli volevo chiedere se, accanto a Missiroli, Gregoretti e Proietti, mi avrebbe firmato la regia di una delle puntate de I Tre Moschettieri che sarebbe andato in scena all’Aquila dal 12 dicembre di quell’anno per tutta la stagione. Mi rispose che non ce l’avrebbe fatta, era già stanco e malato; ma che sarebbe stato felice di scrivere l’adattamento dal romanzo di Dumas”. Così le parole di Navello, velate da una leggera malinconia, ci conducono nella genesi di questo straordinario kolossal teatrale.