PER COMINCIARE

Comunque lo si voglia declinare o interpretare, un blog non può che essere un racconto, anzi un racconto che tende all’autobiografico, come testimoniano gli innumerevoli blog di poeti in vena di aprire l’animo loro (oltre che di pubblicare versi); di diaristi minimali; di opinionisti dominati dall’urgenza di condividere con l’umanità la loro personale lettura del mondo e della cronaca. Se la natura (la vocazione) autobiografica di un blog è aderente e funzionale alle esigenze dei più svariati soggetti, la sua gestione e il suo cammino si complicano quando il soggetto è un Teatro, cioè un organismo polimorfo formato da voci, individui e linguaggi molteplici.

Questo blog tenterà di essere lo strumento mediante il quale il TPE si racconta; per farlo, dovrà ascoltare e mettere in pagina le parti che costituiscono il corpo del discorso teatrale: gli spettacoli, certamente, (quelli ospiti e quelli di produzione), ma anche le prove, il lavoro che sottende gli allestimenti, i progetti – quelli che si realizzano e anche quelli che si fermano per strada, non meno importanti perché testimoni attivi dell’attitudine al progettare. Non sarà, come è evidente, una narrazione lineare, ma è probabile che il fascino più sottile di un racconto risieda proprio nelle sue digressioni.

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